Il suolo rappresenta il substrato di crescita di qualsiasi specie vegetale intesa sia come prodotto alimentare finale, che come materia prima per la realizzazione di altri generi alimentari (pane, pasta, olio, vino, etc.), o come nutrimento per animali allevati per la produzione di carni, latte (o derivati) e uova. In caso di inquinamento del suolo, a partire dalle piante, la contaminazione si può estendere lungo tutta la filiera agroalimentare fino al consumatore, con un ingente danno, non solo per l’uomo e per l’ambiente, ma anche per numerose attività produttive che operano nel settore agroalimentare. Quindi, questa problematica è sicuramente di primaria importanza per quelle regioni che, come la Puglia, basano la loro economia principalmente sulle produzioni agroalimentari.
Il “Micro X‐ray Lab” supporterebbe la ricerca collegata alle azioni riguardanti specificamente la “qualità nella filiera agroalimentare” che trova il suo momento più critico nella valutazione della qualità chimica e biologica dei suoli in cui le produzioni agrarie si materializzano.
Gli inquinanti inorganici ed in particolare i “metalli pesanti” sono specie chimiche non biodegradabili e tendono ad accumularsi nel suolo e negli organismi viventi. Al fine di ridurre tale rischio, è necessario tutelare la risorsa suolo effettuando un corretto ed accurato monitoraggio dello stato di salute dei suoli agricoli. Il suolo è una matrice ambientale estremamente complessa, in cui fasi diverse sono intimamente mescolate al livello di micrometri o di nanometri. Quindi, per valutare correttamente la contaminazione del suolo è necessario disporre di metodiche di indagine in grado di risolvere questa complessità fino a tali dimensioni strutturali….